Documenti - Medical Humanities2024-03-29T07:01:29Zhttps://med-hum.ning.com/documenti/feed/allCarta dei diritti e dei doveri dell'allievo di cantohttps://med-hum.ning.com/documenti/carta-dei-diritti-e-dei-doveri-dell-allievo-di-canto2017-11-08T07:58:05.000Z2017-11-08T07:58:05.000ZSilvia Magnanihttps://med-hum.ning.com/members/SilviaMagnani<div><p><a href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2450873?profile=original" target="_self"><img src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2450873?profile=RESIZE_1024x1024" width="750" class="align-center"></a></p></div>Manifesto per il diritto all'artehttps://med-hum.ning.com/documenti/manifesto-per-il-diritto-all-arte2017-11-04T15:59:54.000Z2017-11-04T15:59:54.000ZSilvia Magnanihttps://med-hum.ning.com/members/SilviaMagnani<div><p>Sin da quando siamo bambini sperimentiamo una naturale attrazione per l’espressione artistica. Ciò non significa una predilezione per il bello in senso figurativo e musicale ma un’irresistibile propensione a esprimerci attraverso il tratto, il colore, la danza, il canto, la parola. Tale necessità trova nella scuola un’accoglienza e un riconoscimento di valore che devono essere fatti propri dalla società, per permettere pratiche espressive anche agli adulti. La frequenza a laboratori artistici infatti può incrementare la produttività in ogni ambito, sostenere in situazioni di stress e di cambiamento, favorire la convivenza, andando ad affiancarsi ad altre buone pratiche quali l’educazione emotiva, il potenziamento della capacità empatica e delle funzioni esecutive.</p>
<p>Siamo convinti inoltre che molti professionisti si avvantaggerebbero dell’inserimento nell’iter formativo di esperienze di tipo artistico che promuovano la creatività individuale.  Tra essi elenchiamo, senza pretesa di esaustività, gli operatori della sanità, gli educatori e tutti coloro che si interfacciano a ogni titolo con situazioni complesse, quali l’assistenza geriatrica e quella all’infanzia, la cura e la terapia di pazienti necessitanti di nuove e alternative modalità di comunicazione, i lungodegenti, gli individui che si trovano in situazione di difficoltà materiale, fisica e sociale, i responsabili di comunità. Esercitare un’arte, se per alcuni può essere un mestiere, per altri è una competenza in più da mettere in gioco in situazioni dove le sole conoscenze curriculari non basterebbero.</p>
<p>Godere di uno spazio espressivo è una necessità fisiologica, come il praticare un’attività fisica, in ogni caso non riservabile ai soli dotati. Ma mentre i benefici delle attività fisiche sono quotidianamente esaltati di fronte all’opinione pubblica, quelli apportati dall’esercizio di attività artistiche sono valorizzati solo in ambiti specifici. L’enfasi sulle evidenze in medicina, con l’attribuzione di valore al solo dato misurabile, non aiuta ad apprezzare la pratica dell’arte per i non professionisti del settore. Se infatti la massa muscolare è misurabile nella sua crescita, così come la tolleranza alla fatica, il peso corporeo, il rapporto massa grassa/massa magra e il potenziamento della capacità ventilatoria, non ugualmente misurabili sono i parametri del benessere psichico. Già difficili da identificare (resilienza, resistenza allo stress, stato prevalente dell’umore?), essi sono (escludendo la neuroimaging) monitorabili solo con modalità indirette, quali questionari e interviste o con effetti obiettivabili che è da dimostrare siano conseguenze reali della pratica di un arte (aumento della capacità produttiva, attentiva, mnesica, del numero di relazioni sociali?).</p>
<p>Siamo consapevoli che un altro fattore, questa volta culturale, si oppone alla diffusione della pratica in età produttiva di una forma artistica: l’enfasi estetica. L’apprezzamento del bello e la sua ricerca in campo artistico rischiano di soffocare l’espressività, legittimandola solo se esitante in un prodotto apprezzabile dal gusto del momento, se realizzata all’interno di canoni estetici (condivisi o almeno vendibili) o, ipotesi peggiore, se sa  produrre mostri, cioè se l’esito della espressività individuale è il grottesco, l’aberrante, il ridicolo facilmente trasformabili in prodotti massmediatici, con il seguito noto di competitività, aggressività, autoesibizione narcisistica. Deriva di questo assioma culturale è l’esclusione, per supposta incapacità costituzionale, della pratica dell’arte a coloro che presentano una qualche disabilità fisica o psichica. L’arte, inspiegabilmente ridotta a oggetto, perde così la propria valenza di <em>processo</em>, di modalità di espressione individuale praticabile da chiunque.</p>
<p>Con questo documento vogliamo ritornare a considerare la pratica dell’arte come<strong> un diritto umano imprescindibile e indipendente dall’età, dalla condizione sociale, dal grado di istruzione, dallo stato di salute, dalla presenza di disabilità.</strong> Tale diritto è esercitabile indipendentemente dall’esito formale della produzione artistica, dal suo inserimento in canoni estetici e dalla sua possibilità di commercializzazione e deve essere garantito.</p>
<p>Rifacendoci alla radice indoeuropea della parola arte, <em>ar</em> (andare verso), riconosciamo all’arte il ruolo di attrattore di movimento, cioè di promotore di un agire del soggetto che identifichiamo come espressione di sé. Nella concezione contemporanea di arte confluisce l’accezione latina <em>Ars</em>, alla quale è intrinseca la valenza del fare (quindi dell’agire producendo oggetti), e quella greca di <em>τέχνη</em>(téchne), che attribuisce all’arte il significato di un fare ordinato, quindi istruito.</p>
<p><strong>Il diritto all’arte consiste perciò in un duplice diritto: quello di poter produrre oggetti artistici e quello, prerequisito irrinunciabile, di essere istruiti alla loro produzione.</strong><br />
L’arte come diritto dell’umano riposa su una realtà incontestabile: l’essere uomo creatura estetica, cioè destinato a fruire del mondo attraverso le sensazioni che esso produce e attraverso esse a riconoscersi come individuo.</p>
<p>La voce che canta, la parola che si fa poesia, le mani che plasmano, il corpo che danza sono naturali conseguenze della necessità, solo umana, di abitare il mondo provando buone sensazioni nel creare oggetti, nel senso più ampio del termine. Oggetti generatori a loro volta di sensazioni nel fruitore e capaci di permettere l’espressione e la condivisione del pensiero e, prima di esso, della emozione.</p>
<p>Invitiamo quindi chi ha le capacità e la responsabilità a favorire l’educazione e l’espressione artistica di tutti i soggetti, in particolare di quelli in età evolutiva, di quelli in situazioni di disagio, di sofferenza e di disabilità.<br />
Invitiamo le strutture universitarie competenti a inserire nel curriculum formativo delle professioni della cura (in particolare logopedisti e medici), dell’assistenza e della educazione, percorsi formativi che favoriscano la creatività individuale.<br />
Chiediamo alle strutture sanitarie di ogni tipo, in particolare gli ospedali pediatrici, i reparti di lungodegenza, le geriatrie, di favorire la pratica della Art Therapy e della Music Theraphy e di promuovere la fruizione dell’arte sotto forma di letture pubbliche, spettacoli, concerti e proiezioni.<br />
Invitiamo le istituzioni a utilizzare l’espressione artistica come elemento aggregatore e conciliatore in situazioni lavorative, di accoglienza, di integrazione sociale.<br />
Chiediamo ai mass-media di non avvilire coloro che in situazioni di difficoltà praticano l’arte, di sostenere l’espressione artistica, in particolare dei bambini, nel rispetto della dignità di ciascuno ringraziando coloro che in questo campo già operano per la difesa della espressività e la fruizione dell’arte in ogni sua forma.</p>
<p>Ci impegniamo a praticare un’arte per il nostro benessere e per quello della comunità alla quale apparteniamo.</p>
<p>Silvia Magnani, medico</p>
<p><strong>con il gruppo 150 Ore</strong>:<br />
Paola Bozzolini, cantante, insegnante di canto e direttrice di coro di voci bianche;<br />
Giuseppina Cortesi, insegnante di canto<br />
Zelinda Del Vecchio, cantante, insegnante di canto, educatrice musicale;<br />
Sara Dell’Orto, cantante, insegnante di canto<br />
Selena Galleri, cantante, insegnante di canto<br />
Cira di Gennaro, musicista<br />
Silvia Girotto, cantante e ricercatrice in ambito di contaminazione musicale<br />
Irene Di Vilio, insegnante di canto<br />
Fulvia Gasparini, cantante, insegnante di canto<br />
Annaluisa Giansante, cantautrice e insegnante di canto<br />
Emanuele Grazioli, cantante e insegnante di canto<br />
Vittoria Licari, insegnante di canto<br />
Maria Ludovica Marchesi, insegnante di canto musicoterapista<br />
Daniela Panetta, cantante, insegnante di canto<br />
Beatrice Parapini, cantante, insegnante di canto<br />
Chiara Pezzotti, insegnante di canto, educatrice musicale<br />
Valentina Piccolo, cantante, insegnante di canto<br />
Elena Tavella, cantante, insegnante di canto</p>
<p>:<br />
Avanzolini Laura, insegnante di canto<br />
Matilde Baldizzone, insegnante di canto<br />
Elisa Bartalini, cantante<br />
Marta Bocchieri, logopedista<br />
Enrico Bonavera, attore<br />
Bongiovanni Linda Maria, musicoterapista<br />
Sofia Brandinali, insegnante di danza<br />
Eleonora Bruni, cantante e insegnante di canto<br />
Domenico Bulfaro, poeta e attore<br />
Paolo Calabresi, attore<br />
Roberta Cali, cantante<br />
Antonio Caporilli<br />
Luca Cascone, osteopata e musicista<br />
Claudia Casolaro<br />
Ilaria Ceccherini, insegnante di canto<br />
Anna Chierichetti, cantante e insegnante di canto<br />
Cinzia Cometti, cantante<br />
Eleonora Cossi, logopedista<br />
Magda Cutini, logopedista<br />
Stefano De Luca, attore e regista<br />
Andrea Del Signore, cantante<br />
Cristina Demiranda, insegnante di canto<br />
Eleonora Dettole, cantante<br />
Patrizia Di Pietro, insegnante<br />
Margherita Di Rauso, attrice<br />
Cinzia Eramo, cantante<br />
Lorenzo Fammartino, logopedista<br />
Giulia Faraoni, musicista<br />
Loredana Fazi, insegnante di canto<br />
Anna Ferrucci, logopedista<br />
Francesca Foti, logopedista<br />
Susanna Garavaglia, counselor<br />
Giliana Graziani, logopedista<br />
Gabriele Gubellini musicista<br />
Albert Hera, musicista<br />
Alessandro Imelio, insegnante di canto<br />
Milena Josipovic, cantante e insegnante di canto<br />
Saverio La Ruina, attore<br />
Patrizia La Torre, medico<br />
Maria Elena Levoni, logopedista<br />
Paola Luffarelli, cantante e chitarrista<br />
Enrico Maria Marabelli, cantante<br />
Milena Marchione, logopedista<br />
Sabrina Mascanzoni, logopedista<br />
Francesca Mascetti, logopedista,insegnante Metodo Feldenkrais<br />
Gianna Montecalvo, cantante e insegnante di canto<br />
Nino Mozzanica, medico<br />
Andrea Nacci, medico<br />
Moreno Papi, musicista, insegnante di didgeridoo<br />
Laura Pasetti, attrice e regista<br />
Danilo Patrocinio, medico<br />
Lorenzo Pierobon, musicoterapista<br />
Elia Pizzolli, logopedista<br />
Daniela Poggi, attrice<br />
Patrizia Pozzi, logopedista, attrice<br />
Stefano Quatrosi, attore<br />
Tommaso Ragno, attore<br />
Caterina Romagnuolo, logopedista<br />
Vanna Rosellini, logopedista<br />
David Rossato, designer e musicista<br />
Bruna Rossi, attrice<br />
Francesca Schioppa, pediatra, centro Spina Bifida, Niguarda<br />
Andrée Ruth Shammah, regista<br />
Rita Sdanganelli, logopedista<br />
Carmela Stillitano, insegnante di canto<br />
Debbie Summa, cantante e vocal coach<br />
Caterina Trogu Rohrich, insegnante di canto<br />
Mariangela VIganò, medico<br />
Elena Vivaldi, insegnante di canto</p>
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